Riviste storiche CERCA UNA RIVISTA
La sezione raccoglie fascicoli delle riviste dirette e/o volute da Maria Montessori. I testi sono riprodotti in lingua originale e nel formato della edizione prescelta.
The Call of Education. Psycho-pedagogical Journal
Periodico annate 1924-1925
The Call of Education. Psycho-pedagogical Journal
Periodico annate 1924-1925
“The Call of Education. Psycho-pedagogical Journal” rappresenta il primo tentativo del movimento montessoriano di dotarsi di un organo di collegamento internazionale. È una rivista plurilingue con articoli in inglese, francese, italiano, tedesco. Ne vengono pubblicati tre numeri nel 1924 e altrettanti nel 1925. I primi due sono editi da H.J. Paris, gli ultimi tre da Van Holkema en Warendorf, che ha in catalogo diversi titoli montessoriani. Si tenga presente che un’organizzazione internazionale formalizzata ancora non esiste: l’AMI nascerà solo nel 1929 e dal 1935 avrà sede ad Amsterdam.
La città olandese è presente nella cartografia montessoriana dal 1914, quando Jo Werker fonda un primo servizio educativo dopo aver frequentato il corso a Roma e Montessori compie una prima visita. Nell’inverno fra il 1923 e il 1924 è già alla quarta: un soggiorno lungo dedicato alla formazione di nuove educatrici. Accolta con tutti gli onori dalle autorità, in quell’occasione si reca anche nel Regno Unito a ricevere la laurea honoris causa dalla Durham University (11 dicembre 1923). Tutto debitamente documentato dal primo numero della rivista, che nasce quasi a coronare l’accreditamento di Amsterdam come capitale internazionale del movimento.
Nell’arco dei suoi primi dieci anni la presenza montessoriana nei Paesi bassi si è quindi già abbondantemente diffusa e differenziata. Si è confrontata, cioè, con le forme tipiche con cui il pluralismo culturale del Paese si riflette nelle sue istituzioni educative e scolastiche: Montessori trova un uditorio adatto a una ricezione polifonica, secondo le sensibilità delle sue componenti liberali o socialdemocratiche, laiche, cattoliche o protestanti. Già negli anni Venti, ad Amsterdam, una quota della classe dirigente locale si forma in un liceo montessoriano. Dal 1919 le elezioni amministrative portano nelle assemblee municipali le prime consigliere donne, in prevalenza nel partito socialdemocratico, che spesso hanno nella loro biografia politica un’attenzione specifica ai servizi educativi, una simpatia per l’approccio montessoriano – se non un impegno diretto – e il progetto di estenderlo, con una rete di servizi pubblici e diffusi, anche alle famiglie operaie.
Si tratta di un contesto già sollecitato in precedenza dalla dinamica transnazionale del movimento froebeliano in cui la circolazione di nuovi modelli educativi ha implicazioni politiche e culturali non effimere. La mobilitazione pedagogica della borghesia locale si fa magnetizzare dal montessorismo ed è abbastanza robusta da potersi permettere un approccio dialettico (per la ricostruzione del contesto vedi Schirripa, Una rivista internazionale per il movimento montessoriano: The Call of Education 1924-25, in “Educació i Història: Revista d’Història de l’Educació”, 40, 2022, pp. 55-81; Christine Quarfood, The Montessori Movement in Interwar Europe. New Perspectives, Palgrave Macmillan, London, 2022.). A L’Aia, per esempio, è radicato un nucleo montessoriano più eclettico e propenso a confronti e ibridazioni con altre correnti contemporanee di innovazione pedagogica – come quella decrolyana che promana dal vicino Belgio: nel 1924 lo stesso Ovide Decroly ne scrive su “Pour l’ère nouvelle”, rivista della Ligue internationale pour l’éducation nouvelle, annunciando la nascita di “The Call of Education” come espressione, invece, del nucleo di più stretta osservanza montessoriana presente ad Amsterdam (Decroly, Expériences d’éducation nouvelle à La Haye, 12, 1924, pp. 62-65).
Si aggiunga infine che la tradizionale vocazione dei Paesi Bassi ad accogliere esuli da ogni parte d’Europa sta già conoscendo una nuova stagione, politicamente infausta per i suoi moventi ma culturalmente feconda per i suoi esiti. Uno dei due scienziati che affiancano Montessori come condirettori della rivista è Géza Révész (1878-1955), esponente dell’emigrazione intellettuale ebraica ungherese dopo l’avvento del regime di Horty – nel 1932 avrà la cittadinanza e la prima cattedra di Psicologia dell’Università di Amsterdam. La sua è una famiglia di intellettuali esuli (la moglie è Magda Alexander, storica dell’arte e figlia del filosofo Bernhard) che nel montessorismo troverà canali di espressione (compresa la rivista) e di inserimento nella società di approdo. L’altro è Jan Carel Lodewijk Godefroy (1883-1957), anch’egli psicopatologo, attivo nel movimento teosofico, sposato fino al 1931 con Maria Remmina van Mill (1884-1979): nella rivista le viene attribuito un ruolo ancillare ma sarà lei, fra i tre, la figura più rilevante nel movimento montessoriano olandese.
“The Call of Education” è un punto di riferimento per sondare il modo in cui il montessorismo si fa movimento, attivando un tessuto sociale particolarmente disponibile a identificare nell’impegno per un’educazione moderna e rispettosa del bambino un dovere connesso allo status sociale, secondo la tradizione del movimento pedagogico otto e novecentesco. Ce ne offre una cartografia, illuminata a partire da un suo snodo particolarmente rilevante per la densità e articolazione con cui questo tessuto sociale di riferimento vi si mobilita. Le pagine della rivista si prestano ad essere usate come indice dei nodi di una rete internazionale in cui si intrecciano appartenenze multiple, con una stratificazione fra il mondo montessoriano e apporti ulteriori – ad esempio, gli interlocutori professionali dei due condirettori che non sono tutti interni al movimento ma collaborano con interesse alla rivista. Questi contributi scientifici, anche quando si giustappongono alla problematica pedagogica del mondo montessoriano senza con esso dialogare più di tanto, sottolineano un accreditamento che sostiene il movimento dall’esterno, sommandosi agli sforzi dei redattori nel fornire alle educatrici modelli di pratica pedagogica e nel far circolare notizie dalle istituzioni montessoriane in tutto il mondo.
Si ringraziano l’Association Montessori Internationale (AMI) e l'Archivio Maria Montessori (Amsterdam) per aver messo a disposizione il numero 3-4 del 1924 di “The Call of Education” (https://montessori-ami.org) e per il supporto alle ricerche.
Credits: Vincenzo Schirripa
L'Idea Montessori
Periodico annate 1927-1928/1928-1929
L'Idea Montessori
Periodico annate 1927-1928/1928-1929
“L’Idea Montessori” è pubblicata da maggio-giugno 1927 ad agosto 1929. La rivista è organo dell’Ente Opera Nazionale Montessori (ONM) - istituito con R.D. n.1534 dell’8 agosto 1924 - ed è fondata dalla scienziata di Chiaravalle; il direttore è Ferdinando Negrini. La direzione e l’amministrazione sono presso la Società Umanitaria in Via San Barnaba 38 a Milano.
In un articolo dell’ottobre 1927, a cura della direzione, si legge che la rivista “non vuole solo essere un organo di propaganda della concezione Montessoriana e del Metodo, ma anche un centro a cui convergano tutti coloro che da tale concezione e tal Metodo traggono i frutti sensibili e reali applicandolo ai bambini nelle scuole”. Ai maestri e alle maestre è chiesto di contribuire alla finalità della rivista inviando scritti e fotografie affinché essa sia “la palestra delle loro idee, delle loro realizzazioni, dei loro dubbi, dei loro entusiasmi, del complesso insomma della loro vita di educatori”. E i maestri e le maestre rispondono con partecipazione. A sostenerli nel lavoro educativo sono gli scritti di Montessori e quelli delle sue allieve e dei suoi allievi: Anna Maria Maccheroni e Lola Condulmari, già presenti al Corso di pedagogia scientifica, tenutosi a Città di Castello nel 1909; Claude A. Claremont, iscritto al I corso internazionale Montessori a Roma nel 1913; Lili Roubiczek, che aveva frequentato il corso internazionale di Londra del 1921 e fondato nel 1922 una Casa dei Bambini a Vienna; Giuliana Sorge, allieva dal 1924 della studiosa marchigiana e sua stretta collaboratrice nel corso di Milano del 1926.
“L’Idea Montessori” inizia la pubblicazione una volta terminato il corso per insegnanti di Casa dei Bambini e di scuola elementare – il primo autorizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione – svoltosi da febbraio ad agosto del 1926, presso la Società Umanitaria. Dopo la conclusione del corso, prende avvio una sperimentazione triennale nella differenziazione didattica Montessori nelle prime tre classi della scuola elementare. Data l’importanza del momento, “L’Idea Montessori” segue con particolare attenzione tale sperimentazione, anzi sembra che questa sia la sua effettiva finalità, tant’è che la rivista conclude di fatto la sua pubblicazione al termine della sperimentazione stessa, e dopo aver seguito anche la nascita della Regia Scuola di Metodo Montessori, istituita con R.D. n.781 del 5 febbraio 1928.
I contributi pubblicati in “L’Idea Montessori” riguardano i principi della proposta pedagogico-educativa montessoriana, la sua diffusione internazionale e documentano i complessi rapporti con la cultura contemporanea – idealista e cattolica – e il fascismo.
Dal frontespizio dei numeri del 1927 della rivista risulta che presidente del Comitato d’onore è l’on. Benito Mussolini; tra i membri del Comitato vi è l’on. Giovanni Gentile, presidente dal 1926 dell’ONM.
A partire dal 1924 si assiste a un dialogo tra Montessori e Mussolini motivato da parte della scienziata dal desiderio, espresso già negli anni Dieci in L’autoeducazione nelle scuole elementari, di vedere diffusi in Italia il suo metodo e le sue scuole, di poter contare su strutture stabili di ricerca e formazione, possibilmente a Roma, città in cui il metodo era nato. Nell’atteggiamento di apertura del capo del governo possono essere rintracciate varie motivazioni tra le quali la notorietà internazionale di Montessori, espressione del genio italiano, e il poter essere il metodo un sostegno nella lotta all’analfabetismo. Dopo il 1931 progressivamente il dialogo si fa sempre più difficile. Dal 1932 Montessori ha avviato la riflessione sul rapporto tra educazione e pace, al quale dedicherà numerose conferenze in Europa: le autorità governative intervengono a condizionare la gestione pedagogica della Regia Scuola di Metodo; Mario e Maria Montessori iniziano a essere sorvegliati dalla polizia politica fascista. Nel 1933 si dimettono dall’ONM per divergenze con il nuovo presidente Emilio Bodrero in merito alla gestione dell’istituzione stessa. Nel 1934 lasciano l’Italia dove torneranno nel 1947, invitati dal governo nella persona dell’on. Guido Gonella, Ministro della Pubblica Istruzione.
Nei suoi scritti pubblicati in “L’Idea Montessori”, la studiosa di Chiaravalle non si sofferma solo sulla fascia di età tre-undici anni, ma guarda anche al neonato, con pagine che si ritroveranno poi in Il bambino in famiglia. Nella rivista compare anche la firma di Mario M. Montessori, il quale interviene sulla relazione adulto-bambino, per illustrare le caratteristiche dell’Associazione in memoria di Renilde Montessori e, infine, con un breve commento a margine di un articolo sui bambini con ritardo nell’apprendimento. Successivamente, nel 1932, nella rivista “Montessori” tornerà a far sentire la sua voce con lo scopo sia di coordinare il vasto movimento Montessori internazionale sia di vigilare rispetto a eventuali travisamenti nell’applicazione del metodo.
Si ringraziano l’Association Montessori Internationale (AMI) e l'Archivio Maria Montessori (Amsterdam) per aver messo a disposizione il numero 1 del 1927 (https://montessori-ami.org).
Montessori
Periodico mensile annata 1931
Montessori
Periodico mensile annata 1931
Nel 1931 inizia la pubblicazione della rivista mensile “Montessori” - organo dell’Opera Nazionale Montessori (ONM) - che l’anno successivo diverrà bimestrale, uscendo in entrambe le annate con sei numeri complessivi. Nel 1931 la scienziata di Chiaravalle è la direttrice; Nazareno Padellaro è il direttore responsabile. La direzione, redazione e amministrazione è in Via Monte Zebio 35 a Roma, presso la sede dell’ONM; la casa editrice è la Alberto Stock.
Il periodico è edito in occasione dello svolgimento a Roma, da gennaio a giugno 1931, del XVI corso internazionale Montessori, la cui inaugurazione avvenne in Campidoglio, alla presenza delle autorità politiche locali e nazionali e di Giovanni Gentile, già presidente dell’ONM, al quale nel febbraio del 1931 succede Emilio Bodrero. Contemporaneamente al corso internazionale si svolge anche il corso nazionale per insegnanti di Casa dei Bambini e scuola elementare. Tra gli iscritti al corso internazionale: Ilie Surea Firu che nel tempo diventerà punto di riferimento del movimento Montessori in Romania, sul quale scrive già nella rivista nel 1931, e Vittoria Gorresio, che negli anni Trenta insegnerà nella Casa dei Bambini di Adele Costa Gnocchi a Palazzo Taverna a Roma, collaborando alla ricostituzione del movimento montessoriano italiano nel secondo dopoguerra.
La rivista segue i lavori del corso attraverso puntuali articoli scritti da Giuliana Sorge, allieva dal 1924 della studiosa marchigiana e impegnata dal 1928 nell’affiancare Montessori alla direzione della Regia Scuola di Metodo Montessori a Roma. La scienziata di Chiaravalle è presente nella rivista con dieci contributi (articoli, una poesia, brevi riflessioni che portano la sua firma, ecc.) alcuni dei quali trattano gli argomenti affrontati dalla studiosa nelle sue prime lezioni al corso internazionale.
Nell’articolo dal titolo La pagina bianca, anonimo, ma probabilmente scritto da Montessori, è indicato l’obiettivo della rivista: “un’azione sociale attiva per far comprendere meglio il bambino e per operare alla sua difesa e al riconoscimento dei suoi diritti”. La “questione sociale” del bambino “non ha limiti di casta, né di razza, né di nazione. Il bambino è attaccato come un’appendice non funzionante socialmente a tutti indistintamente gli uomini che vivono sulla terra”. Egli ha, invece, la funzione prima e più importante di “creare, accrescere e perfezionare il suo corpo e costruire la sua mente”.
La “scoperta psicologica del nuovo bambino” è letta nella rivista in termini morali e sociali e non solo scolastici e didattici. A essere chiamati in causa sono non solo gli insegnanti, ma anche i genitori ai quali la rivista cerca di spiegare come è il loro bambino, di cosa ha bisogno, come lo si può aiutare e quali sono i pregiudizi verso l’infanzia. Inoltre, attraverso “storie” di bambini, sono forniti esempi su come affrontare piccoli dissidi in famiglia. Temi trattati, in modo particolare, negli articoli di Halka Lubienska (Hélèna Lubienska de Lenval che, nel 1921, aveva frequentato il corso internazionale Montessori a Londra), la quale interviene anche sull’utilizzo del metodo con i bambini sordi.
Sempre nella direzione di spiegare agli adulti come si forma e si sviluppa “l’animo infantile” e la “radicale diversità che esiste tra essi [gli adulti] e i bambini”, la rivista pubblica tre articoli di Roberto Assagioli, medico e psichiatra inizialmente vicino alla psicoanalisi freudiana da cui successivamente si distacca elaborando un nuovo metodo di psicoterapia: la psicosintesi. Un quarto articolo di Assagioli è pubblicato l’anno successivo, nel numero di gennaio 1932 di “Montessori”, quando la rivista diventa bimestrale. Nello stesso fascicolo appare un contributo su Alfred Adler, allievo di Freud poi fondatore della psicologia individuale, a testimoniare il soffermarsi dello sguardo di Montessori sul movimento psicoanalitico e l’attenzione di quest’ultimo, con i suoi vari esponenti, verso la proposta pedagogica montessoriana.
Credits: Paola Trabalzini
Montessori
Periodico bimestrale 1932
Montessori
Periodico bimestrale 1932
Nel 1932 prosegue la pubblicazione della rivista “Montessori” che diventa bimestrale. La studiosa di Chiaravalle è la direttrice; Enrico Castelli è il direttore responsabile. La direzione e la redazione sono in Viale Angelico 22, presso la nuova sede dell’Opera Nazionale Montessori (ONM); l’amministrazione è presso la Casa Editrice F. Le Monnier a Firenze.
L’annata 1932 prosegue l’indirizzo di quella precedente sottolineando gli aspetti morali e sociali che derivano dall’osservazione del bambino in condizioni ambientali in cui spontaneamente lavora autoeducandosi. In particolare, la rivendicazione sociale dei diritti del bambino, è considerata il fondamento di una riforma dell’organizzazione della società tutta, che prelude a una ricostruzione dei rapporti umani e sociali non più fondati su possesso, competizione, concorrenza, umiliazione, ma collaborazione, rispetto, interdipendenza.
Montessori è presente nella rivista con dodici contributi, tra i quali quello dal titolo Educazione sociale, pubblicato nel numero di maggio-giugno del 1932. Si tratta della conferenza La paix et l’éducation, tenuta dalla scienziata a Ginevra e pubblicata dal Bureau International d’Éducation con la traduzione di Adolphe Ferrière. Di quest’ultimo il periodico, nel numero di novembre dicembre 1932, pubblica un breve intervento dal titolo Che cos’è la suola attiva. Tra le ‘voci’ montessoriane, ritroviamo Claude A. Claremont, Halka Lubienska e Giuliana Sorge. Dal 1932 Montessori, mentre è sottoposta alla sorveglianza della polizia politica fascista, svolge numerose conferenze in Europa sul tema dell’educazione quale mezzo per costruire la pace.
Il Programma della rivista, firmato da Montessori e pubblicato nel secondo numero, si presenta come un “manifesto” in cui la pedagogia è “scienza naturale della formazione dell’uomo”. Il periodico è interessato a pubblicare articoli sul metodo e studi ritenuti a esso paralleli, riguardanti ad esempio la psicoanalisi, l’alimentazione, la biologia. I contributi relativi al metodo Montessori tengono conto di sei ambiti. Il primo concerne teorie psicologiche, educative e sociali; il secondo è riferito a chiarimenti sull’utilizzo dei materiali nelle istituzioni educative allo scopo di essere di aiuto alle maestre montessoriane; il terzo ambito riguarda “resoconti di scuole, descrizioni di risultati educativi, e anche di risultati curativi di anormalità funzionali”. Il quarto si riferisce a “notiziari su fondazioni di scuole, di società, su statistiche, cambiamenti di legge in rapporto al movimento Montessori ecc.”. Il quinto ambito concerne le critiche alla scuola tradizionale in merito all’organizzazione dell’ambiente, al modo di insegnare e di correggere attraverso i castighi. Il sesto e ultimo punto riguarda il rapporto, spesso critico, con gli altri metodi di rinnovamento dell’educazione. Inoltre, sono previste notizie in merito alle organizzazioni sociali di bambini, ad attività integrative quali il teatro e all’utilizzo didattico del cinematografo. Infine, sono anche proposti specifici notiziari sullo sviluppo scientifico in relazione allo sviluppo della società contemporanea, nei quali far riferimento a scoperte e applicazioni che rendono gli esseri umani indipendenti da ostacoli geografici e che facilitano e arricchiscono la vita.
In ogni fascicolo è presente il “Notiziario Montessoriano” in cui è documentata l’attività internazionale della studiosa di Chiaravalle e quella delle numerose associazioni nazionali; viene, inoltre, aggiornata la bibliografia di e sulla scienziata. Nel “Notiziario Montessoriano” pubblicato nel numero di gennaio-febbraio 1932 è data evidenza fotografica della visita, del dicembre del 1931, di Gandhi all’Opera Montessori e alla Regia Scuola di Metodo; nel numero di luglio-agosto 1932 è riportato il discorso tenuto da Gandhi all’inaugurazione del corso internazionale Montessori a Londra nel 1931.
Credits: Paola Trabalzini
Opera Montessori
Bollettino bimestrale 1933-1934
Opera Montessori
Bollettino bimestrale 1933-1934
Nel 1933 è fondata “Opera Montessori. Bollettino bimestrale dell’Opera Montessori” del quale la scienziata di Chiaravalle non è né fondatrice né direttrice. Il 15 gennaio 1933 si dimette dall’Opera Nazionale Montessori (ONM) – il 16 gennaio si dimette Mario M. Montessori – in seguito alle divergenze con il presidente dell’Opera stessa, Emilio Bodrero: vicepresidente della Camera dei deputati e membro del Consiglio Nazionale delle Corporazioni. Questi, a sua volta, si dimette il 24 gennaio 1933, e gli succede Piero Parini, Ministro Plenipotenziario e Direttore Generale degli Italiani all’estero. Il 21 febbraio 1933 Maria Montessori si dimette anche dalla Regia Scuola di Metodo Montessori. Nel 1934 lascia l’Italia, dopo la conclusione del IV Congresso Internazionale, tenutosi dal 3 al 10 aprile a Roma.
Nel 1933 redattore responsabile del bollettino è Italo Sulliotti; nel 1934 Gianna Spargella, segretaria dell’ONM. La direzione e l’amministrazione è presso l’ONM, Viale Angelico 22. Per il primo numero del 1934 la casa editrice è Le Monnier, per i successivi è indicato solo il nome della tipografia “Pietro Feroce” a Roma, dove la rivista è stampata.
Del 1933 risulta un solo numero, quello di gennaio. Una nota redazionale presenta l’iniziativa editoriale come secondo anno del periodico “Montessori. Rivista bimestrale dell’Opera Montessori”, dunque, come proseguimento della rivista del 1932. Ciò è in parte discordante rispetto al frontespizio del fascicolo di gennaio 1933, dove si legge “Opera Montessori. Bollettino Bimestrale”, anno II, n.1. Una discrepanza che fa ipotizzare un cambiamento avvenuto ‘in corsa’, quando il fascicolo forse era già stato stampato, in un momento di incertezza e confusione, con le dimissioni di Maria Montessori dall’ONM avvenute il 15 gennaio 1933. Non seguono, come detto, altri fascicoli nello stesso anno.
Nel numero di gennaio, Maria Montessori è presente con due articoli che consistono in due estratti da suoi testi pubblicati rispettivamente in inglese e tedesco. I testi sono The Mass Explained to Children, edito nel 1932, e Das Kind in der Familie, nell’edizione del 1929. Nel numero è riportato anche l’“esperimento letterario” riguardante il modo di avvicinare i bambini e i preadolescenti alla Divina Commedia. Dell’articolo, dal titolo Dante con i bambini, è autrice Maria Federici Agamben, insegnante montessoriana e docente presso gli Istituti italiani di cultura all’estero, e che nel 1946 sarà eletta all’Assemblea Costituente.
Nel secondo numero del 1934 sono pubblicati alcuni degli interventi al IV Congresso Internazionale Montessori sul tema Problema spirituale, scientifico e sociale dell’educazione. Di fatto l’argomento del congresso fu quello di Deviazione e normalizzazione, affrontato da Montessori in quattro conferenze, tenute rispettivamente il 4, 5, 7 e 10 aprile, sotto la sorveglianza della polizia politica fascista. Al Congresso intervenne anche Giovanni Calò con la relazione Il fanciullo e gli ideali sociali. Piaget, invitato a partecipare, risulta dal programma che sia intervenuto sul tema Le développement de l’espace chez le petit enfant, ma la relazione non è riportata. Dal 1932 lo psicologo era presidente dell’Associazione Montessori Svizzera.
Scopo della rivista è di “essere conosciuta letta studiata da tutte le persone che alla applicazione pratica del Metodo dedicano la vita […]: desidera che ogni Scuola partecipi alla sua vita, con attivo scambio di idee, di osservazioni, di relazioni, di fotografie”. Di Montessori appaiono sei contributi: quattro si riferiscono alle conferenze sul tema Deviazione e normalizzazione e due all’educazione religiosa. Questi due ultimi articoli sono di fatto degli estratti rispettivamente dal libro The Mass Explained to Children e dal testo I bambini viventi nella Chiesa, edito nel 1922.
Con le dimissioni della studiosa di Chiaravalle dall’ONM, la rottura dei rapporti con il regime e la scelta di lasciare il Paese natale, si conclude nel 1934 la vicenda delle riviste montessoriane in Italia negli anni Trenta.
Si ringraziano l’Association Montessori Internationale (AMI) e l'Archivio Maria Montessori (Amsterdam) per aver messo a disposizione il numero 1 del 1933 del Bollettino “Opera Montessori” (https://montessori-ami.org).
Credits: Paola Trabalzini
Vita dell'infanzia
Numeri monografici
Vita dell'infanzia
Numeri monografici
Nella sezione è consultabile la rivista “Vita dell'infanzia”, periodico dell’Opera Nazionale Montessori (ONM). In particolare i numeri monografici, a iniziare da quello del maggio-giugno-luglio 1952 commemorativo della morte della Montessori, avvenuta il 6 maggio dello stesso anno. Il successivo numero monografico è del 1962 e da questa data in avanti è pubblicato all’incirca un fascicolo monografico ogni anno. Man mano saranno pubblicati i vari numeri tematici, ognuno con il proprio titolo. Quando il fascicolo non ha un titolo, come accade per il primo, quello proposto è tratto delle indicazioni presenti nel sommario del fascicolo stesso e riportato tra parentesi quadre. I numeri monografici possono essere consultati pagina per pagina oppure attraverso il motore di ricerca, che permette di individuare tutte le occorrenze di un termine, tenendo conto anche del testo delle didascalie delle immagini.
“Vita dell’infanzia”, voluta da Maria Montessori ed espressione del movimento educativo montessoriano in Italia, è stata diretta dal 1952 al 1996 da Marziola Pignatari, che dal 1965 al 1976 ha ricoperto anche l’incarico di segretaria generale dell’ONM e ne ha coordinato le attività, dando il suo puntuale sostegno alla presidente on. Maria de Unterrichter Jervolino in carica dal 1948 al 1975. Dal 1996 la direzione della rivista è stata assunta di volta in volta dai presidenti che si sono succeduti alla guida dell’ONM. Nel primo numero del 15 gennaio 1952 la presidente Maria de Unterrichter Jervolino scriveva: “il primo scopo che questa pubblicazione si propone è quello di promuovere la più larga conoscenza del pensiero montessoriano nel campo dell’educazione e dell’assistenza all’infanzia, settori intimamente connessi per la loro comune finalità: la formazione dell’uomo”.
Dal 1952 la rivista ha orientato i lettori verso il pensiero e l’opera di Maria Montessori, non limitandosi all’infanzia, e nel contempo ha partecipato allo sviluppo teorico e pratico delle istituzioni educative. Essa ha attinto alle fonti ideali del pensiero e dell’opera della studiosa marchigiana e promosso un sistematico confronto con tutte le correnti pedagogiche e le relative interpretazioni provenienti dalla ricerca nazionale e internazionale.
Credits: Paola Trabalzini