Nel 1921 Montessori pubblica la prima edizione del Manuale di pedagogia scientifica con la prefazione di Antonio Labriola, politico ed economista socialista. Il libro è dedicato alla marchesa Maria Maraini Guerrieri Gonzaga, amica e sostenitrice dell’attività della studiosa di Chiaravalle. La seconda edizione del libro, ampliata rispetto alla precedente, è del 1930 e la terza del 1935. Queste ultime due edizioni hanno la prefazione di Nazareno Padellaro, pedagogista di riferimento del regime negli anni Trenta.
L’edizione del 1921 è la versione italiana del libro Dr. Montessori’s Own Hanbook, edito da William Heinemann, pubblicato nel 1914, sempre con la dedica alla marchesa e la prefazione della stessa Montessori. Negli anni Dieci, la diffusione e l’applicazione del metodo nel mondo anglosassone rende necessaria la stesura di un testo di facile e immediata consultazione per gli insegnanti, che nel testo trovano l’elenco dettagliato e la spiegazione del significato delle attività svolte nella Casa dei Bambini.
Tutte le edizioni italiane sono pubblicate dall’editore Alberto Morano di Napoli e dotate di un apparato fotografico che testimonia la diffusione delle Case dei Bambini e delle scuole elementari nel capoluogo campano.
Nel 1918 a Napoli si costituisce la “Società Amici del metodo Montessori” promotrice, in collaborazione con il Comune, di corsi di formazione. Nei primi anni Venti, il capoluogo partenopeo è un centro montessoriano molto attivo, grazie anche al lavoro di formazione e supervisione delle scuole svolto, a partire dal 1919, da Giovanna Maria Fancello, allieva di Montessori fin dal “Corso di pedagogia scientifica” tenutosi nel 1909 a Città di Castello.
Nel 1923 nella città partenopea esisteva una “circoscrizione Montessori” di cui facevano parte sedici classi, dislocate in cinque differenti sedi, frequentate da ottocento bambini. Vi erano, inoltre, tredici sezioni, di Casa dei Bambini e di scuola elementare, frequentate da circa seicento bambini. Tutte le insegnanti avevano il titolo Montessori.