Nell’agosto del 1909 Maria Montessori tenne il Primo Corso di Pedagogia Scientifica nella Villa Montesca, proprietà dei Baroni Alice e Leopoldo Franchetti, a Città di Castello (Perugia). Inserito nel programma dell’Istituto Franchetti, fondato nello stesso anno, il Corso fu il primo nell’ambito dei Corsi di istruzione per la vita pratica femminile.
Alice Hallgarten Franchetti, filantropa ed educatrice statunitense, era sensibile alle istanze del modernismo religioso che all’inizio del ‘900 proponeva l’armonizzazione del cattolicesimo con le conquiste dell’epoca moderna in ambito culturale e sociale. Ella era impegnata da tempo nel quartiere di San Lorenzo di Roma in opere educative e umanitarie promosse da una élite aristocratica e intellettuale di impronta cosmopolita che andava confrontandosi sui temi dell’analfabetismo e dell’integrazione sociale, in un clima di solidarietà verso l’infanzia e il mondo femminile.
È proprio operando in questo contesto che Alice Hallgarten conobbe Maria Montessori ed ebbe modo di apprezzare e condividere le sue idee e ricerche. Già nel 1901 Alice Hallgarten aveva aperto una scuola elementare a la Montesca per i figli dei contadini della tenuta e, nell’anno successivo, ne aprì un’altra a Rovigliano, sempre nella tenuta di famiglia. Si trattava di scuole progettate in prima persona dalla baronessa che si era documentata sui più aggiornati metodi educativi dell’epoca, visitando diverse scuole sperimentali in Europa.
Alice Hallgarten aveva seguito con vivo interesse l’esperimento della Casa dei Bambini di San Lorenzo fino a volerlo implementare nelle sue scuole rurali. Decise di coinvolgere nell’impresa anche il marito, che visitò la prima Casa dei Bambini di Via dei Marsi e al termine di una lunga osservazione convinse Montessori dell’urgenza di mettere per iscritto l’esperimento. La studiosa di Chiaravalle, ospite dei Franchetti nella villa Wolkonsky a Roma, scrisse Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini, pubblicato nel 1909 dalla tipografia Lapi di Città di Castello e presentato al Corso di Pedagogia Scientifica.
Tra le prime scuole ad adottare il metodo Montessori vi furono la Casa dei Bambini e la scuola elementare della Montesca – in quest’ultima vennero svolte le esercitazioni del primo Corso di Pedagogia Scientifica; la scuola elementare di Rovigliano e la Casa dei Bambini istituita nel 1908 dai Franchetti per i figli delle dipendenti del laboratorio Tela Umbra aperto a palazzo Tomassini nel centro di Città di Castello. Un’altra esperienza montessoriana fu quella della scuola elementare nella tenuta al Pischiello (in località Passignano sul Trasimeno) dei marchesi Ranieri di Sorbello. Anche la marchesa Romeyne Robert Ranieri di Sorbello era una filantropa di origini statunitensi la quale dedicò la sua vita ad un’operosità imprenditoriale che permise il riscatto sociale delle donne contadine. Nel 1903 diede avvio alla Scuola di Ricamo Ranieri di Sorbello con l’intento di favorire l’emancipazione delle contadine che lavoravano nella tenuta, ma anche di assecondare il suo interesse per il recupero dei manufatti della tradizione locale. Impegno e lungimiranza la portarono, insieme alla sua fidata collaboratrice Carolina Amari, a brevettare il Punto Umbro che veniva ricamato esclusivamente sulla Tela Umbra, prodotta dal laboratorio di Alice Hallgarten. E fu proprio quest’ultima ad organizzare un incontro tra Romeyne e Maria Montessori nel maggio del 1907 (Pazzini, 2021). Non a caso, tra le settanta partecipanti al primo Corso di Pedagogia Scientifica, è possibile rintracciare le maestre che erano in servizio presso le scuole delle due nobildonne: Maria Marchetti e Dina Rinaldi della scuola della Montesca, Anna Cinaglia della scuola al Pischiello.
Il Corso, che prevedeva lezioni di carattere teorico, tecnico e pratico, era rivolto a insegnanti e “dame” desiderose di conoscere il metodo Montessori e si teneva tutti i giorni del mese di agosto esclusi i festivi (Istituto Franchetti in Città di Castello, in “Gioventù Nova”, a.V, n.5, 15 marzo 1909).
L’opuscolo Corso di pedagogia scientifica consiste in una ricostruzione dei contenuti delle lezioni e dei dibattiti svolti a margine delle stesse. Pubblicato nel 1909 dalla Società Tipografica Editrice di Città di Castello, è stato ripubblicato in copia anastatica nel settembre del 1976 e distribuito come inserto allegato al numero 12 della rivista “Vita dell’infanzia”.
Come si evince dal discorso di apertura tenuto da Leopoldo Franchetti il 1° agosto del 1909, per l’inaugurazione fu festa grande nella cittadina. Presero parte all’evento le più alte autorità culturali e scolastiche della provincia: il Provveditore agli Studi, le autorità cittadine e “gli amici”. Il senatore si riferisce a figure impegnate nella diffusione e innalzamento della cultura quali la poetessa Vittoria Aganoor Pompilj e la contessa Maria Pasolini, studiosa di storia, dedita a iniziative assistenziali anche rivolte all’istruzione delle donne per favorire il loro processo di emancipazione.
Sostenuta da esponenti di un ambiente culturale sensibile all’innovazione, aperto al dialogo e di spirito democratico, nel 1909 Maria Montessori con il corso di pedagogia scientifica dà inizio alla formazione di insegnanti secondo la proposta metodologica che stava elaborando. Nel tempo l’attività di formazione la condurrà a confrontarsi con l’esigenza di una puntuale articolazione dei corsi stessi e con la necessità di avvalersi di esperte allieve in grado di aiutarla man mano che la richiesta di formazione si sarebbe fatta più capillare.
Per una ricostruzione più completa:
V. P. Babini, L. Lama, Una “donna nuova”. Il femminismo scientifico di Maria Montessori, Milano, FrancoAngeli, 2000; S. Bucci, Educazione dell’infanzia e pedagogia scientifica. Da Froebel a Montessori, Roma, Bulzoni Editore, 1990; M. L. Buseghin, Cara Marietta… Lettere di Alice Hallgarten Franchetti (1901-1911) , Città di Castello, Tela Umbra, 2002; C. Pazzini, Maria Montessori tra Romeyne Ranieri di Sorbello e Alice Franchetti dall’imprenditoria femminile modernista alla creazione del Metodo, Roma, Fefè Editore, 2021.
Credits: Emma Perrone